Le sovratensioni o più comunemente gli sbalzi di corrente possono colpire impianti elettrici ed elettronici generando un rapido ed improvviso innalzamento dei valori di picco delle tensioni di rete.
Sono la causa principale di guasti e rotture di dispositivi elettrici ed elettronici: le statistiche stimano oltre 300 milioni di euro di danni all’anno a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Le compagnie assicurative, quando attive per queste casistiche, presentano molto spesso delle franchigie poco convenienti.
Senza contare i danni derivati dall’impossibilità di utilizzare un dispositivo fino alla sua riparazione e i costi economici da sostenere per la manutenzione o sostituzione degli stessi, non sempre convenienti rispetto ad avere un sistema di protezione da fulmini e sovratensioni attivo 24/7.
Come proteggersi preventivamente da questi fenomeni?
Grazie ai prodotti per la protezione dalle sovratensioni della linea di difesa ARMON1CA® di Euthalia, è possibile proteggere in maniera preventiva tutti gli impianti e quindi, tutti i dispositivi ad essi collegati e le persone che li utilizzano.
Scopriamo insieme come si originano gli sbalzi di tensione, le normative di riferimento in ambito sicurezza e perché è meglio proteggersi con la tecnologia EUTHALIA.
Origini delle sovratensioni.
Vengono classificate in base alla frequenza con cui si verificano, al valore di picco e al tipo di effetto che provocano sulla rete:
- Sovratensioni di natura temporanea (TOV – dall’inglese Temporary Over Voltage). Si originano da guasti di natura impiantistica e di impatto rilevante, si prolungano per periodi di tempo relativamente lunghi.
- Sovratensioni di natura transitoria: a media frequenza, di natura oscillatoria e smorzata nel tempo, che durano soltanto pochi microsecondi; sono provocate da manovre di manutenzione o commutazione sulle linee (rete elettrica, linea telefonica e rete dati).
- Sovratensioni di natura impulsiva-atmosferica: sono causate dai fulmini.
Indipendentemente dalla loro origine, le sovratensioni possono causare danni a strutture, oggetti e persone, per questo è indispensabile identificare le opportune misure di protezione di cui dotare gli edifici e gli impianti.
Il primo passo da fare è una corretta Valutazione del Rischio di fulminazione.
Anche i dispositivi SPD destinati alla protezione degli apparecchi elettrici ed elettronici devono superare particolari “stress test” previsti dalle norme al fine di assicurare che anch’essi non vengano danneggiati da lunghe esposizioni alle sovratensioni facendo mancare la loro funzione di difesa.
I pericoli a cui si è esposti, in caso di fulmini e sovratensioni.
La mancanza di un adeguato sistema di protezione da fulmini e sovratensioni può comportare gravi danni a strutture, dispositivi e persone:
– guasti e rotture di impianti, macchinari e dispositivi con conseguente interruzione di processi di lavoro e produttivi, impossibilità di utilizzo
e perdite economiche, incendi, esplosioni, lesioni;
– incendi ed esplosioni: i fulmini sono la loro causa principale;
– interruzioni di produttività e servizi: le assicurazioni potrebbero coprire qualche danno ma presentano molto spesso delle franchigie
elevate. In ogni caso, non possono coprire i tempi di inattività e i costi economici causati da danni a strutture, macchinari, server, lavoratori,
etc;
– sicurezza: i fulmini possono colpire direttamente o indirettamente (tramite le sovratensioni) le persone, causando gravi lesioni o, nei casi
peggiori, persino la morte.
EUTHALIA, con la sua gamma di prodotti per la protezione dalle sovratensioni, è in grado di agire in maniera preventiva con un sistema a difesa di tutti gli impianti e dispositivi presenti nella struttura, dall’origine dell’impianto elettrico fino alle apparecchiature più delicate.
Le zone di protezione e la classificazione dei dispositivi di protezione da sovratensioni.
Gli impianti ed i dispositivi elettrici ed elettronici sono soggetti a danni causati da sovratensioni.
Adottando adeguate misure di protezione, è possibile evitare guasti o rotture degli stessi.
La norma CEI EN 62305-4, a seconda dei valori di rischio ricavati dalla Valutazione del rischio di fulminazione, definisce le zone di protezione da fulmini e sovratensioni, al fine di progettare ed installare un corretto sistema di protezione da LEMP (Lightning Electromagnetic Pulse – disturbi elettromagnetici prodotti dai fulmini) per gli impianti elettrici ed elettronici presenti nell’edificio.
- LPZ0A: zona non protetta all’esterno dell’edificio, è esposta a fulmini diretti. Non esiste una schermatura contro gli impulsi elettromagnetici da fulmine.
- LPZ0B: zona all’esterno dell’edificio, ma solitamente protetta dal sistema parafulmine esterno. Anche in questo caso, non vi è alcuna schermatura contro LEMP.
- LPZ1: zone all’interno dell’edificio, in cui è possibile che si verifichi una corrente parziale del fulmine. Se presente un sistema di protezione LPS esterno, la corrente dei fulmini in questa zona può essere piuttosto bassa, in quanto buona parte di essa viene condotta a terra da un sistema di protezione da fulmini esterno. Tra LPZ0B e LPZ1 dovrebbe essere installato un dispositivo SPD di Tipo 1 per proteggere i quadri principali di ingresso della linea.
- LPZ2: zona all’interno dell’edificio in cui possono verificarsi picchi di tensione (più bassi rispetto alla zona LPZ1). Tra LPZ1 e LPZ2, dovrebbe essere installato un dispositivo SPD di Tipo 2, per la difesa di apparecchi elettrici/ elettronici da correnti associate e sovratensioni indotte.
- LPZ3: zona all’interno dell’edificio dove possono verificarsi correnti di picco in prossimità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Tra LPZ2 e LPZ3, dovrebbe essere installato un dispositivo SPD di Tipo 3.
La linea di difesa ARMON1CA®.
La serie di norme CEI EN 62305 definisce i requisiti di protezione da fulminazioni a cui sono sottoposti gli edifici (industriali e civili) con l’obiettivo di adottare e garantire un corretto e completo sistema di protezione da fulmini e sovratensioni.
Scaricatore di sovratensione DAM T1 resistente ad elevate correnti di fulmine, da installare sulla rete di alimentazione elettrica a bassa tensione, preferibilmente a monte dei quadri principali di ingresso della linea.
Scaricatore di sovratensione DAM T2 da installare sulla rete di alimentazione elettrica a bassa tensione, per la difesa di apparecchi elettrici/ elettronici da correnti associate e sovratensioni indotte.
Scaricatore di sovratensione DAM T3 da installare sulla rete di alimentazione elettrica a bassa tensione, in prossimità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche da proteggere.
Scaricatore di sovratensione composto dai prodotti
DAM T1, DAM T2 e DAM T3.
Scaricatore di sovratensione da installare sulle linee telefoniche e rete dati a bassa tensione.
Filtro di polarizzazione di terra (SCt). I vari modelli sono appositamente collegati alle masse metalliche esistenti sull’edificio e vengono dimensionati in base alla progettazione dell’impianto di terra e/o della sezione del cavo conduttore.
Chiedete informazioni qui sui dispositivi di difesa attiva da fulmini e sovratensioni Euthalia con tecnologia Ingelva.
Oppure chiamate 0332280041
I pericoli a cui si è esposti, in caso di fulmini e sovratensioni.
In seguito alla redazione della Valutazione del Rischio di fulminazione – obbligatoria per tutte le strutture soggette a D.lgs. 81/08 – come indicato dalla norma CEI EN 62305-2, per la scelta e l’installazione dei dispositivi di protezione da sovratensioni (scaricatori di sovratensione – SPD), i costruttori e gli installatori di sistemi di difesa da fulmini e sovratensioni e i progettisti di impianti elettrici, devono fare riferimento alle norme:
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CEI EN 61643-11: norma applicabile ai limitatori di sovratensione contro gli effetti diretti ed indiretti del fulmine o di sovratensioni transitorie. Questi dispositivi sono concepiti per essere installati in circuiti a 50/60 Hz con tensione nominale non superiore a 1000 V. La norma ha introdotto la classificazione degli SPD a seconda delle diverse modalità di prova. La classe di prova I è intesa a simulare correnti impulsive parziali condotte. Gli Spd provati secondo le modalità di prova di classe I sono raccomandati per l’installazione nei punti maggiormente esposti, per esempio, all’ingresso di linee in edifici già protetti da sistemi contro i fulmini (LPS esterno).
Gli SPD provati con i metodi di classe II e III, sono sottoposti ad impulsi di durata inferiore. Questi Spd sono generalmente raccomandati per l’installazione in punti meno esposti.
Alle classi di prova I, II e III corrispondono altrettante tipologie di Spd:
• Spd di Tipo 1;
• Spd di Tipo 2;
• Spd di Tipo 3.
La norma stabilisce in modo molto chiaro che cosa il costruttore deve, come minimo, fornire al fine di consentire l’identificazione del prodotto.
Tra le informazioni obbligatorie, vale la pena ricordare:
1 – la tensione massima continuativa Uc;
2 – la corrente di scarica nominale In;
3 – tipo di Spd con i relativi parametri di scarica
4 – il livello di protezione di tensione Up.
Mediante questi parametri è possibile scegliere e dimensionare correttamente gli Spd per ottenere un sistema di protezione adeguato come richiesto dalle nuove norme. -
CEI EN 64-8: è uno dei punti di riferimento per chi deve progettare impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata o 1.500 V in corrente continua. Viene applicata principalmente agli impianti elettrici civili, ma ne fanno largo uso anche quelli industriali.
La nuova Norma CEI 64-8 obbliga ad installare SPD quando sovratensioni transitorie possono avere ripercussioni su:
• Vita umana
• Strutture pubbliche e strutture con patrimonio culturale
• Luoghi con elevata presenza di persone
• Strutture classificate “maggior rischio d‘incendio“
La necessità della protezione SPD per determinate tipologie di strutture dovrà essere verificata tramite una valutazione del rischio semplificata (derivata dalla CEI EN 62305-2, classificazione CEI 81-10/2.
Nel caso in cui non venga eseguita la valutazione del rischio è d‘obbligato l‘installazione di scaricatori di sovratensione.
In presenza di figure quali portinaio, impresa di pulizie, idraulico, tecnici manutenzione ascensore, ecc. l’amministratore – in veste di datore di lavoro – è sottoposto a D.Lgs. 81/08 che obbliga ad effettuare la valutazione dei rischi sul lavoro, tra cui il rischio di fulminazione, ed aggiornarla ogni 5 anni.
Tutti gli edifici (anche le abitazioni private) con impianti elettrici nuovi o con contatore > di 6kW: la nuova norma CEI 64-8 obbliga ad installare i dispositivi di protezione da sovratensioni quando le sovratensioni transitorie possono avere ripercussioni su: vita umana; strutture pubbliche e strutture con patrimonio culturale; luoghi con elevata presenza di persone; strutture classificate “maggior rischio d‘incendio”.
Nel caso di impianti già esistenti o con con contatore > di 6 kW, è necessario tenere conto di un altro aggiornamento normativo che ha stabilito un limite massimo per la frequenza del danno attribuito a fulminazioni e sovratensioni corrispondente ad un danno ogni anno.
A causa di tale aggiornamento, le probabilità di dover installare un impianto di protezione da sovratensioni aumentano.